In occasione della festa della mamma, condividiamo il ricordo che Lucia dedica alla figlia Eleonora. Con un pensiero e un ringraziamento a tutte le mamme che non si arrendono di fronte alle avversità della vita ma riescono a trasformare le difficoltà in ricchezza collettiva.
Lucia è una mamma combattente, una di quelle mamme che non si arrendono. Di fronte alla diagnosi della propria bambina non ha esitato e ha saputo trasformare il dolore in risorsa, la difficoltà in missione per cercare di aiutare e migliorare la qualità della vita di tante altre famiglie che, come la sua, hanno affrontato e stanno affrontando la sfida della disabilità. Come lei stessa ci racconta con emozione.
“A mia figlia Eleonora….Dolce spina struggente nel mio cuore!”
“Per vita a volte si immagina un cammino “normale” nel quale tutte le cose seguono il percorso dei nostri desideri, dei nostri sogni che pensiamo un giorno si realizzeranno nella forma da noi a lungo immaginata ma talvolta non è così.
Da un giorno all’altro ci si trova catapultati in un mondo a noi sconosciuto, diverso, che abbiamo immaginato avrebbe sempre toccato gli altri e mai noi. Quello è il momento in cui ti rendi conto che davanti avrai un mondo “diverso” e ti troverai in una condizione che definire sconforto è solo lontanamente un eufemismo. Diventi fragile. Non sai cosa fare, come affrontare ciò che ti aspetta. Ma qui comincia il nostro compito: affiancarci e accompagnarci gli uni agli altri nell’affrontare il futuro che sicuramente avrà delle difficoltà immense ma insieme sapremo di non essere soli. La vita a volte non la scegli, semplicemente ti sceglie…ma dietro ad ogni ostacolo possiamo trovare la forza, la magia del nostro vivere.
Eleonora è arrivata il 22 marzo del 1976 e 19 anni dopo, il 22 luglio del 1995, ha concluso la sua vita terrena per ricongiungersi a Dio.
Eleonora era una ragazzina dolcissima, amata da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di “leggerla” e di occuparsi di lei. In alcune persone con cui ha interagito, ha acuito alcuni valori quali la condivisione, l’accettazione, la solidarietà per il suo problema, trasformandoli in una ricchezza impagabile.
Proprio perché era “diversa”, i suoi genitori l’hanno ancora più profondamente amata per la costante esigenza quotidiana di assistenza e cura di cui aveva bisogno, entrando nella loro vita in punta di piedi, dando loro un’immensa consapevolezza interiore e, alla fine, sempre in punta di piedi, andandosene.
Da lassù, sprona tutti a essere coinvolti e a lavorare con dedizione e battersi per tutti i problemi dei suoi amici “portatori di disabilità”. Grazie Eleonora dell’arricchimento che hai portato alla mia vita. Tutti noi cresciamo attraverso l’aiuto che diamo agli altri.