Il cammino verso la residenzialità non può essere risolto da una semplice decisione di affidamento.
È importante che la persona con disabilità e la sua famiglia siano affiancati e sostenuti durante questo percorso decisionale e nell’accompagnamento verso un distacco dolce e progressivo, rispettoso dei sentimenti e delle necessità di tutti.
Costruire un modello di residenzialità flessibile ed adattabile alle necessità di ogni persona e del nucleo famigliare col quale ha vissuto e condiviso tutti gli aspetti della quotidianità significa saper modulare la risposta residenziale. Significa immaginare diversi modelli di residenzialità.
Una residenzialità di lungo periodo, in cui l’attenzione deve essere posta nel ricreare il clima di una casa dove la più calda attenzione alle esigenze affettive e spirituali dell’ospite si lega alle consuetudini che hanno caratterizzato gli anni della vita in famiglia, evitando l’immagine di piccolo ospedale che spesso richiamano le residenze sanitarie per persone con grave disabilità. La persona, anche se affetta da insufficienza mentale profonda con quadri clinici di fragilità complesse, non deve essere riconosciuta per la sua condizione di disabilità, ma in quanto persona anche se la sua unicità la rende straordinaria.
L’attività per gli ospiti è immaginata come un percorso educativo finalizzato all’esplorazione ed al potenziamento di attività residue, all’abilitazione ed al mantenimento o recupero di capacità, di cui la realizzazione del progetto architettonico della residenza deve tenere conto.
Può essere costruito un percorso verso la residenzialità, molto personalizzato, in cui è possibile ospitare anche la famiglia per brevi periodi, per ammorbidire il trauma di un cambiamento di vita così importante.
Le unità abitative possono essere impiegate per residenzialità di breve-medio periodo, finalizzata all’abilitazione dei famigliari alla gestione di presidi e dispositivi medici in ambiente “protetto”, per persone in cui è previsto un rientro a domicilio dopo un problema sanitario acuto.
Questa impostazione consente di affiancare la famiglia, affrontando insieme tutte le complesse dinamiche che presiedono una scelta necessaria, ma sempre molto coinvolgente e impegnativa.