Nuova tappa sul tema del diritto alla salute per tutti. Mercoledì 13 luglio, il prof. Filippo Ghelma, vicepresidente di Fondazione Mantovani Castorina Onlus e direttore di DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance ovvero “Assistenza medica avanzata per le persone con disabilità”) , insieme a Luigi Vittorio Berliri, presidente della cooperativa Spes contra Spem, ha avuto un importante incontro dedicato al tema delle cure ospedaliere personalizzate per le persone con disabilità presso il Ministero della Salute. Ad accoglierli per un confronto e un aggiornamento sono stati il dottor Francesco Enrichens, direttore dell’Ufficio 3, Qualità rischio clinico e programmazione ospedaliera, e la dottoressa Angela Panuccio della Direzione Generale della Programmazione Sanitaria.
Filippo Ghelma, vicepresidente di FMC, ha illustrato loro il funzionamento dell’unità operativa dell’ospedale San Paolo di Milano, un modello di accoglienza e assistenza dedicato a pazienti con gravi disabilità intellettive, comunicative e neuromotorie che adatta il percorso ospedaliero alle specifiche esigenze delle persone più fragili mediante la stretta collaborazione di tutte le unità operative coinvolte. Dal 2.000 a oggi questa unità operativa ha preso in carico circa 5.500 pazienti, promuovendo e sostenendo l’istituzione di altre unità operative affini sul territorio, come è capitato a Mantova e Varese.
La filosofia all’origine del DAMA si può riassumere nel passaggio dal “curare” al “prendersi cura” ossia rispettare, stimolare e valorizzare l’esperienza di chi si ha di fronte. Quindi nessuno schema precostituito, anche in ambito sanitario: nessun protocollo standard ma un intervento specifico e personalizzato per ciascun paziente, in funzione della sua persona, le sue caratteristiche fisiche, comportamentali e psicologiche. In sintesi, ascolto, apertura e capacità di adattare o inventare manovre e accorgimenti per riuscire a curare. Esattamente come illustrato dalla Carta dei Diritti delle Persone con Disabilità, il documento realizzato dalla cooperativa sociale Spes contra spem presentata al Ministero, nata con l’obiettivo di ridurre le difficoltà di accesso alle cure e per garantire il diritto alla salute, previsto dall’articolo 32 della Costituzione Italiana e dall’articolo 25 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.
“Abbiamo percepito grande attenzione e il vivo interesse a intraprendere un serio percorso di promozione di questo modello clinico e organizzativo su scala nazionale per cui abbiamo già fissato ulteriori appuntamenti per approfondire il tema e definire delle linee di azione anche istituzionale”, commenta il prof. Filippo Ghelma “. Come D.A.M.A., così come Fondazione Mantovani Castorina, cercheremo di valorizzare, impegnandoci fattivamente perché questo importante segnale si trasformi in un concreto miglioramento sul tema dei diritti e della qualità di vita delle persone con disabilità, in ospedale e non solo”.